La condizione politico-economica della Russia continua ad attrarre sempre nuovi operatori dall'estero. Perchè? Le attrattive sono molte: import/export poco tassato, un ampio bacino d'utenza (145 milioni di abitanti), alta dipendenza del mercato domestico dalle importazioni, tariffe energetiche assai convenienti e una situazione socio-politica sempre più; stabile.
La Russia in questi ultimi anni ha segnato un marcato progresso dal punto di vista economico (sia nel 2003 che nel 2004 il PIL è cresciuto oltre il 7%), e il mercato in questione è caratterizzato da una forte domanda di prodotti importati dall'estero, in quanto l'apparato russo manca di un'adeguata diversificazione a livello produttivo.
Esistono quindi molte opportunità; di export per gli operatori italiani i quali, per altro, stanno continuamente incrementando il volume d'affari con questo Stato: i dati ISTAT relativi al I trimestre 2005 indicano che le nostre esportazioni in Russia (volume d'affari di 1,3 miliardi di euro) hanno registrato un aumento del 37% rispetto al I trimestre 2004, la percentuale più; alta nell’ambito del commercio con i Paesi extra-UE.
I prodotti più; esportati sono stati i macchinari e apparecchiature meccaniche (30% del totale), seguiti da abbigliamento (17%), mobili e manufatti (12,5%) e i prodotti in cuoio (7,3%).
Esistono comunque ampi margini di sviluppo per l'export, in quanto interi settori dipendono in gran parte dall'acquisto di prodotti o materiali dall'estero: caso esemplare è quello della componentistica elettronica, settore caratterizzato da una domanda in continua crescita, al quale però corrispondono apparati produttivi domestici in crisi (la Russia rappresenta appena lo 0,3% del mercato dell'high-tech mondiale, stimato in 4.000 miliardi di dollari).
Molto interessante è anche il mercato degli articoli odontotecnici, dove l'import tocca l’80%, e anche il settore della cosmesi (attualmente con una domanda in forte crescita, grazie all'aumento dei salari reali), in cui la performance dell'export italiano ha segnato lo scorso anno un aumento del 48%.
Ci sono poi ottime prospettive per chi opera nel settore della fornitura di macchinari, delle soluzioni tecnologiche e dell’innovazione per l'industria: la Confederazione Russa sta nel pieno di una fase di ammodernamento degli apparati produttivi, un’operazione che sta richiedendo un massiccio intervento da parte di operatori esteri.
Dal Gennaio 2004 l’import/export in Russia è stato poi agevolato da un più; vantaggioso sistema doganale, che prevede la riduzione del termine massimo per le operazioni di sdoganamento (da 10 a 3 giorni) e l'abbassamento delle tariffe doganali per il 90% delle categorie di merce importata.
Vantaggi ci sono anche per chi decide di investire sul territorio: manodopera a buon mercato e tariffe energetiche sensibilmente più; basse rispetto alla media internazionale permettono risparmi consistenti alle imprese con impianti produttivi in Russia.
Anche la politica monetaria sta dando segnali incoraggianti per gli investitori: la conversione obbligatoria in rubli delle entrate export in moneta pregiata è stata ridotta dal 70 al 50%, con proposte per un’ulteriore riduzione al 30%, e la probabile eliminazione di tutte le restrizioni sulle transazioni monetarie entro il 2007.
Queste ed altre riforme sono state particolarmente apprezzate a livello internazionale, e giungono in concomitanza della storica entrata della Confederazione Russa nel WTO, prevista per il 2006. Il processo d’integrazione nel mercato globale procede velocemente, è tempo d’affari oltre gli Urali.
http://www.piemonteimprese.it/